Luccacomics 1972
Ho trovato un raro articolo su Lucca Comics del 1972.
In questa edizione ci fu una tavola rotonda sui fumetti alla quale vi parteciparono
anche le sorelle Giussani . Riporto integralmente l’articolo:
L'ottava edizione della mostra di Lucca deve essere stata una delle migliori in
assoluto. Vi parteciparono ben 33 nazioni e ben 14 delegazioni straniere
mentre gli ospiti internazionali furono tantissimi. La mostra fu inaugurata
dal celebre chitarrista Andrè Segovia giunto a Lucca nonostante un incidente
d'auto a Londra.
Leggendo li resoconto ironico e scherzoso della mostra (e che in parte invio )
si capisce che Diabolik, le sorelle Giussani e Gomboli furono grandi
protagonisti.
Martedì 1 novembre 1972
" .. Per ragioni di lingua e di distanze, il saluto del sindaco è privo
dell'audio. All'inaugurazione si riconoscono Pratt, Molterni, Gasca e Moya,
Andriola, Albertarelli e Battaglia che sorridono e fanno festa. Da sotto gli
svettanti Gomboli e Popescu-Gopo, Rava non ride. Il nastro tricolore si sdoppia,
le forbici tornano in tasca a chi le ha portate, il Bastione è aperto.C'è chi
cerca qualcuno dello studio Arcoquattro per dirgli che sono stati bravissimi.."
Giovedì 2 novembre 1972:
"..tema: Dieci anni dopo Diabolik. Dirige il dibattito il saggio Ernesto G.
Laura, ne diviene protagonista un sociologo toscano, Gian Lorenzo Eletti, nuovo
dell'ambiente, che al primo impatto si comporta come una trota in un torrente
d'alta quota. Chiacchera con chi gli capita e si carica di una comunicativa
piena di curiosità. Chiamate in causa le sorelle Giussani, non si sottraggono al
tiro diretto. Il garbo e la misura con cui lo fanno le definiscono personaggi
veramente simpatici. Al tono suadente e pacato della loro difesa, il bambino
Diabolik appare come un giustiziere solo un po' biridello, tutto foderato di
buoni propositi"
Mario Gomboli (Vice Direttore) - Ha 25 anni. S'è fatto la laurea facendo i
fumetti (e i caroselli i radiotempi i dischi le fiabe le vignette ecc. ecc.).
Ora è architetto e lavoro con il gruppo "Arcoquattro", ma non ha abbandonato la
vecchia attività, insiste anzi nel conciliarla con la nuova: la sua presenza
a.Lucca ne è un esempio. Ha lavorato per: Flli Fabbri (fiabe sonore e
audiovisivi), Alpe (gadgets e sceneggiature), Sansoni (testi Horror), Humor
(testi), Scarpantibus, Psyco, Corriere dei Ragazzi (gioco e, tra poco,
sceneggiature), Fono Roma (radiotempi e caroselli), Gammafilm (caroselli) e
altre iniziative. Attualmente è consulente per l'enciclopedia audiovisiva de "Il
Giornalino", redattore della sezione "gadgets" di Pif, collaboratore delle
sorelle Giussani, non manca di affiancare Alfredo Castelli nelle sue pazzie (da
Tilt a Sorry). Ultimamente hanno in coppia studiato una collana di libri
scolastici a fumetti per l'editore Signorelli.
Floriana Campanozzi (Segreteria organizzativa), nata a Roma 28 anni fa, è
laureata in lettere all'Università di Roma e PostGraduate in Letteratura
Inglese alla Birmingham University. Ha collaborato con l'ONU come Public
Relation/Liaison Officer e come addetta Ufficio Stampa prima in East Africa ed
in Medio Oriente, ed ora in Italia,
per un analogo organismo internazionale. Collabora da circa due anni con una
rivista di moda/abbigliamento con particolare riferimento al settore
tessile-industriale nei paesi in via di sviluppo.Nel settore "comics" ha
partecipato già a due Saloni di Lucca, come responsabile della Segreteria
Organizzativa.
Angela e Luciana Giussani sono le autrici di "Diabolik" il personaggio in
calzamaglia piombato come un ciclone sul mercato fumettistico italiano nel 1962.
Ispiratesi al "roman-feuilleton" ottocentesco (Fantomas e Rocambole) hanno dato
vita, loro malgrado, ad un tipo di editoria che ha avuto imprevedibili
sviluppi, spesso anche negativi. Il personaggio delle due "sorellacce" invece è
rimasto fedele alla sua impostazione originale diventando ormai un classico del
fumetto italiano. La Tavola Rotonda Scientifica di Lucca 8 è stata dedicata al
"fenomeno Diabolik" e ai suoi derivati. Angela e Luciana Giussani hanno
rivelato in fase di dibattito insospettate doti di combattività dialettica.
Alle autrici di Diabolik la redazione della rivista Comics ha assegnato
all'unanimità il "premio simpatia", simbolico ma assolutamente meritato.
Dieci anni di fumetti per adulti
di Michele De Luca
La progressiva affermazione nell'editoria di pubblicazioni per adulti avvalora da più parti l'opinione che siamo di fronte ad un nuovo corso del fumetto italiano. Si tratta innanzitutto di stabilire la connessione di questo settore con la produzione precedente - quella che va dagli anni Trenta al 1960 - affinchè si possano comprendere le cause che hanno favorito lo sviluppo editoriale dei fumetti per adulti.
Le polemiche del dopoguerra sulla continuità o sulla rottura con la tradizione precedente investono in maniera massiccia la editoria a fumetti che al pari dell'altra stampa era stata durante il Regime perseguitata e sottoposta all'acquiescenza. Tali circostanze determinano una diminuzione sia del numero delle testate che della tiratura globale: dalle 17 testate a largo consumo che nel 1937 - anno di massima espansione della produzione anteguerra - rappresentavano l'editoria a fumetti, con una tiratura stimabile (oltre cento milioni all'anno) solo cinque, per un totale di quattrocento mila copie settimanali, giunsero fino agli anni '42 e '43, e di queste ultime, quattro continuarono nel dopoguerra.
Il disagio maggiore per gli editori fu costituito nell'immediato dopoguerra non solo dalla mancanza di schemi operativi, ma, soprattutto, dalle ripercussioni derivanti da una campagna allarmistica che da parte di ambienti cattolici veniva intrapresa contro la cultura laica in generale e contro la stampa a fumetti in particolare.
Si ribadiva ancora una volta la priorità dell'educazione in senso religioso con la pretesa che lo Stato favorisse e sostenesse una tale convinzione.
Si giunse addirittura alle vie costituzionali ricorrendo per circa un
decennio (dal 1949 al 1958) alla consulenza parlamentare. In ultimo, di fronte all'insuccesso, si organizzarono congressi e convegni a livello nazionale e internazionale e si raccolsero "prove" sugli effetti deleteri delle pubblicazioni a fumetti.
Di fronte a questo stato di cose si volle creare una prima impressione tendente a sensibilizzare quella parte dell'opinione pubblica che maggiormente dimostrava la propria avversità ai fumetti indicando il fenomeno negli aspetti consumistici.
Si sostenne, ma fu un'illazione, che nel solo 1954 il numero complessivo di tali pubblicazioni edito in Italia fosse di 120 albi e 34 giornalini, per un totale di circa sei milioni di copie settimanali (312 milioni annui), pubblicate da 130 case editrici, mentre i dati dell'I.S.T.A.T. danno per lo stesso anno una tiratura complessiva tra albi e giornalini di quattro milioni di copie mensili delle quali 3.170.000 di settimanali, 410.000 di quindicinali e 415.000 di mensili.
La situazione mutò radicalmente con l'inizio degli anni Sessanta quando come conseguenza di un processo di industrializzazione avanzata e di ascesa al neocapitalismo si verificarono aumenti del costo della vita maggiori degli aumenti reali dei salari con conseguente riduzione del potere d'acquisto. Ciò contribuì in maniera decisiva al fallimento di qualsiasi attività editoriale, ma sopratutto di quella interessata ai fumetti, che come beni di consumo collaterali, non avendo alcuna forma di investimento, e non potendo ridurre i costi di vendita per le già precarie condizioni, arriveranno a livelli di pura sopravvivenza.
E' vero, tuttavia, che è una situazione che investe tutti i settori della carta stampata ad iniziare dai quotidiani, che nell'arco di dieci anni da 114 testate del 1953 - indice più alto di vendita dell'intero secolo - giungeranno a 94 testate nel 1963.
io stesso avviene per i settimanali; per i periodici e per l'editoria libraria, anche se quest' ultima registra qualche successo sia per la sperimentazione di vie di diffusione nuove, sia per l'introduzione nel mercato delle edizioni economiche che porteranno nel 1961 ad una vendita - tra libri ed opuscoli - di circa 600.000 copie mensili. "Diabolik", il primo fumetto per adulti, nasce nel novembre del 1962, in piena crisi editoriale. Si tratta chiaramente di un tentativo di nuovo genere rivolto ai lettori adulti le cui concominanze più immediate investono il romanzo popolare, il fotoromanzo e il fumetto per ragazzi.
Bisognava - come poi dichiarò alcuni anni dopo la soggettista di "Diabolik" - rimodernare una certa forma letteraria ottocentesca, il cui prototipo è certamente "Fantomas", attraverso l'uso dell'illustrazione visiva. Quest'ultima scelta nasceva dalla considerazione che un certo pubblico adulto dedito dalla infanzia alla lettura dei fumetti riscontrasse fin dall'età della pubertà la mancanza di valori letterari che permettessero la continuità di pubblicazioni che chiaramente erano destinate ad un pubblico infantile. Tuttavia il riscontro del pubblico non fu immediatamente favorevole, poichè difficilmente il lettore abituato a situazioni-tipo che in ogni caso prevedevano la conclusione a "lieto fine" e in nome della legislazione ufficiale avrebbe recepito racconti che presentavano il protagonista con tutte le caratteristiche dello anti-eroe.
Dal primo numero di "Diabolik", stampato in ventimila esemplari, dichiara la direttrice responsabile e soggettista: "Fu un vero fallimento. Ne vendemmo soltanto ottomila. Ma poi, con i numeri successivi, la tiratura andò progressivamente aumentando fino a raggiungere le settanta-ottantamila copie". L'intervista fu rilasciata nel 1965, quando il fumetto per adulti iniziava appena allora ad avere un'effettivo spazio editoriale. Se attualmente "Diabolik" dispone di una tiratura di circa 300.000 copie per numero e l'insieme delle pubblicazioni per adulti costituiscono un mercato di oltre 250 milioni di copie annue, nei primi tre anni di pubblicazioni (dal novembre del '62 fino al '64) quella testata rappresentò un caso alquanto marginale dell'editoria italiana. E' pur vero che presto si affiancare no delle pubblicazioni concorrenziali quali "L'Alboromanzo Vamp"
1963), "Kriminal" (1964), "Satanik" (1964), "Fantax" (1964), "Mister X" (1964) ma la loro presenza nell'editoria fu poco rappresentati
a. Infatti potevano contare su una frequenza di cinque testate solamente e con una tiratura per pubblicazione variabile dalle venti alle quarantamila copie mensili. La situazione mutò radicalmente nel 1965 in seguito alla prima edizione del Salone Internazionale dei Comics tenuta a Bordighera nei giorni dal 21 febbraio al 2 marzo.
La conseguenza immediata ed involontaria di questa manifestazione, che in un certo senso aveva favorito la partecipazione e la possibilità di incontri tra editori, fu la ripresa della produzione in tutti i campi della editoria a fumetti. Appena due mesi dopo, in aprile, nasceva "Linus", la prima rivista di fumetti a carattere intellettuale. I "comic-boocks" che dal 1961 - anno della loro prima apparizione - al 1964 avevano registrato per anno rispettivamente la presenza di I volume nel '61 e nel '63 e di 3 volumi nel '62 e nel '64 raggiungono nel '65 il limite di 19 edizioni.
intesso avviene per i fumetti per adulti.
Dopo l'apparizione di "Diabolik" si avranno i seguenti indici di frequenza: 2 sole testate nel '63, 6 nel '64 e oltre 30 nel 1965. La necessità di creare un mercato stabile nel settore dei fumetti dopo il successo del '65, per quanto fosse di stimolo per gli editori, tuttavia non approdò per l'anno successivo ad alcun risultato concreto. Si avvertiva, evidentemente, che una maggiore presenza dei fumetti per adulti se da una parte aveva creato un pubblico specifico in generale era mal tollerata da buona parte dell'opinione pubblica. La stasi creatasi nel '66 in tutta la editoria a fumetti (oltre 40 testate di fumetti per adulti, poco più che l'anno precedente e Il "comic-boocks", come nel '65) preannunciava il periodo di crisi che stava per venire e che avrebbe investito tutto il '67, anno in cui i fumetti per adulti subiranno numerosi procedimenti penali.
Si avranno, in questo periodo i più bassi indici di consumo degli ultimi otto anni: i fumetti "neri" superano di poco la trentina, mentre i "comicboocks" si presenteranno con due edizioni, 8 in meno dell'anno precedente .Contemporaneamente tre nuove riviste specializzate, "Sgt.Kirk" "Eureka" ed "Ali Baba/Robinson" inizieranno le pubblicazioni, mentre nello stesso anno si formerà anche il primo "comic club". Ciò spiega - almeno in parte - come il fumetto per adulti trovasse alla sua prima apparizione delle reali concomitanze con settori editoriali affini.
Non si tratta di un condizionamento di mercato, ma di una fase di strutturazione che per la mancanza di validi schemi operativi investe in forma indiretta tutto il settore editoriale.
Con l'inizio del '68, affievolite le ripercussioni derivanti dall'intervento degli organi giudiziari, il fumetto per adulti inizia una vera e propria "escalation' il cui vertice più alto è rappresentato dalla produzione del 1970.
Si raggiungono in quest'ultimo triennio - dal 1968 al 1970 - posizioni consumistiche superiori a qualsiasi altro paese europeo e paragonabili per alcuni aspetti alle vendite statunitensi.
Nel solo 1970 sono state vendute non meno di 235 milioni di copie di fumetti, con una disponibilità di 300 testate, così ripartite: 215 te state, pari a171,6% della produzione totale, destinate ai ragazzi, 29 pubblicazioni specializzate e 56 pubblicazioni per adulti che sommate insieme costituiscono il restante 28,4 per cento.
In particolare i fumetti per adulti, suddivisi in 41 periodici, 6 numeri unici, 2 raccolte e 7 buste di arretrati, rappresentano a livello descrittivo il 18,7% dell'intera produzione, mentre per consumi, se si calcola una tiratura globale di non meno di 60 milioni di copie annue. i fumetti "neri" rappresentano il 39,1^i delle vendite, disponendo quest'ultimi della capacità di rivendita delle rese.
Tuttavia, se si calcola per i fumetti per adulti un indice di lettura notevolmente più alto delle pubblicazioni per l'infanzia è valutabile intorno alle tre unità per copia venduta - ma potrebbe essere molto più alto - si avranno per il solo 1970 180 milioni di lettori.
Un analogo incremento editoriale avviene nello stesso anno in altri campi dell'editoria per adulti. I"comìc-boocks" al pari dei fumetti "neri" registreranno dal '68 in poi i seguenti indici di frequenza: 34 volumi nel '68 (rispetto ai 10 del. '67), 40 nel '69, 44 nel '70, 57 nel '71 ed oltre 40 nei primi 10 mesi del '72.
Lo stesso avviene per le riviste specializzate: dopo "Linus" che per tutto il '65 e '66 (tiratura in quegli anni intorno alle 30.000 copie) è l'unica rivista specializzata, si avranno nel '67 4 pubblicazioni (3 nuove), nel '68 9 (5 nuove), nel '69 8 (3 nuove, nel '70, 71 e '72 rispettivamente 7 (3 nuove), 5 (1 nuova) e 6 (2 nuove).
Nello stesso arco di tempo si costituiscono anche numerosi "comicclub", tuttora operanti e con attività editoriali minori. Dopo il "Comics Club 104" e il "Club gli amici del fumetto" del '67 si formeranno il "Club Anni Trenta", 1"`Associazione Nazionale Amici del fumetto" ("A.N.A.F."), la "Unione Nazionale Collezionisti di Italia" - Settore della Stampa a fumetti (U.N.C.L), in seguito mutata in "Associazione Nazionale Collezionisti di Fumetti e Periodici d'Epoca" (A.N.C.F.P.E.) nel '70, il "Cartoon Museum" e il "Nuovo Club Anni Trenta" nel '71, e "Comics Club Tarzan" nel '72.
Questa rapida affermazione dell'editoria per adulti nell'ultimo biennio (1971-72) ha confermato la disponibilità di un vasto pubblico di lettori. A livello di mercato due sole varianti: l'aumento del 25% del prezzo di vendita in seguito ad un aumento dei costi di produzione registrato nell'ultimo trimestre del '70 e la temporanea riduzione delle tirature verificatasi alla fine del '71 per la concorrenza di nuove pubblicazioni di genere erotico-umo
ristico, quali "Menelik" ('71), "La battuta di Cinesex(1971), "La giraffa" (1972) e :',I l Mandrillo" (1972). Mentre a livello istituzionale il fumetto per adulti ha imposto nuove condizioni di produzione. Attualmente, avendo i fumetti "neri" assunto un aspetto mercificante, in cui la domanda è superiore all'offerta, si sono costituite delle agenzie specializzate che effettuano
per conto degli editori i lavori di esecuzione grafica delle storie. In tal modo la realizzazione di un fumetto assume l'aspetto tipico del prodotto di consumo dove l'attuazione è affidata ad un lavoro collegiale, rispondente più ad una esigenza di pianificazione che alle personali scelte degli autori. Tale aspetto mercificante espresso in cifre indica un fatturato annuo per le sole pubblicazioni per adulti di circa 60 milioni di copie, pari ad un consumo pro-capite di oltre una copia. Si aggiunga, inoltre, un mercato di "comics-boocks" che prevede per la fine del '72 una diffusione di quasi mezzo milione di edizioni annue, e la vendita di non meno di quattro milioni e mezzo di pubblicazioni specializzate per il solo '72.
C'è da credere a questo punto che l'editoria per adulti abbia occupato un effettivo spazio editoriale e che riveli una situazione irreversibile. Ma l'aspetto nuovo di questo mercato sta nel fatto che esso riesce a raggiungere lettori di diversa stratificazione sociale e di diversa età; può disporre, infatti, oltre che al pubblico maschile adulto, al quale particolarmente le pubblicazioni sono rivolte, anche di un numeroso pubblico femminile e pre-adolescenziale, ma sopratutto il fumetto per adulti rivolge le sue attenzioni ad un vasto pubblico di non-lettori, di persone, cioè che non trovano corrispondenza in alcuna forma di lettura. Attualmente l'editoria per adulti rifiuta qualsiasi forma di assistenza, dai benefici concessi dallo Stato ai servizi di agenzie operanti nel settore della grande editoria. In particolare c'è da notare la mancanza di investimenti pubblicitari che potrebbero rendere cifre valutabili intorno a diversi milioni per anno.
Ma c'è anche il problema delle scelte ideologiche, le quali non sempre sono conformi a posizioni democraticamente accettabili, e, poichè si tratta di un canale di informazione ad elevata risonanza è auspicabile che maggiori controlli vengano effettuati dagli organi competenti. Tuttavia nel momento in cui si cerca una valutazione estetica dei fumetti per adulti si effettua un lavoro di integrazione morale, per cui qualsiasi posizione critica rischia di essere controcorrente.
Michele De Luca
Angela e Luciana Giussani sono le autrici di "Diabolik" il personaggio in calzamaglia piombato come un ciclone sul mercato fumettistico italiano nel 1962. Ispiratesi al "roman-feuilleton" ottocentesco (Fantomas e Rocambole) hanno dato vita, loro malgrado, ad un tipo di editoria che ha avuto imprevedibili sviluppi, spesso anche negativi. Il personaggio delle due "sorellacce" invece è rimasto fedele alla sua impostazione originale diventando ormai un classico del fumetto italiano. La Tavola Rotonda Scientifica di Lucca 8 è stata dedicata al "fenomeno Diabolik" e ai suoi derivati. Angela e Luciana Giussani hanno rivelato in fase di dibattito insospettate doti di combattività dialettica. Alle autrici di Diabolik la redazione della rivista Comics ha assegnato all'unanimità il "premio simpatia", simbolico ma assolutamente meritato.
"Diabolik" dieci anni dopo a Lucca
Nella seconda giornata del Salone Internazionale dei Comics s'è tenuta la Tavola Rotonda scientifica ìntestata a "Diabolik": dieci anni dopo Diabolik. Quello ch'è stato il primo degli eroi neri del fumetto italiano, che ha rinverdito i miti di Fantomas ad uso e consumo del lettore degli anni sessanta, il cui successo editoriale è sfociato in un film per altro assai ben riuscito, è stato oggetto di un'indagine sociologica dello psicologo Fausto Antonini, seguita da quello del Prof. Pier Lorenzo Eletti e altri a livelli diversi.
Il Teatro del Giglio di Lucca, preso letteralmente d'assalto da quanti si interessano del fenomeno fumetto, nei pomeriggi, ha ospitato le relazioni con proiezioni di vari delegati del cartoonismo belga, spagnolo, francese. Claude Moliterni, capintesta insieme a Pierre Couperie della "Socierlid" di Parigi, nelle serate ha "montato" programmi di slides proiettate sullo schermo del Teatro del Giglio secondo un noto procedimento che consente la dissolvenza e l'accompagnamento di una banda sonora; slides consistenti in alcuni momenti di "Baba Yaga", il fumetto di Guido Crepax e di "Agar", il fumetto di Druillet. Vi sono state quindi una serie di proiezioni di cartoons della rinomatìssìma Scuola di Zagabria!
Protagonisti della Tavola Rotonda Scientifica sul tema "Dieci anni dopo Diabolik": Eugenio Milonis, Pier Lorenzo Eletti e Michele De Luca che coordinati da Fausto Antonini (3131) e sotto il vigile occhio di Evelina Tarroni hanno scavato nei sedimenti più reconditi del fumetto nero e porno.