Clerville e ghenf le due città più Diabolike

 

CLERVILLE E DINTORNI

 

Clerville

Dopo i primissimi episodi di “messa a punto”, in cui le imprese del Re del Terrore si svolgevano in luoghi reali (India, Marsiglia, Sud Africa) le sorelle Giussani hanno volutamente trasferito il loro personaggio nell’immaginaria Clerville. Pur trattandosi di una collocazione geografica di fantasia è facile riconoscervi diverse località “vere” (Parigi, Londra, ma anche Milano o Genova) selezionate a seconda delle necessità della storia. Clerville oltre ad essere Nazione è anche la città omonima dello Stato, situata all’interno del Paese. La città è il luogo in cui si svolgono la maggior parte delle imprese di Diabolik, ha tutte le caratteristiche della metropoli: una periferia con quartieri residenziali e industriali, ma anche quartieri della malavita pieni di prostitute e spacciatori di droga. Clerville sembra abitata per lo più da persone ricche o ricchissime, ma ci vivono anche persone “normali”, tranquilli bancari e comuni segretarie. La Clerville di oggi (nelle prime apparizioni sembrava un paesetto di campagna) è una città moderna dotata di tutte le infrastrutture necessarie a partire dal moderno aeroporto internazionale, la stazione, l’ospedale, la metropolitana, stazioni ferroviarie e parchi pubblici, oltre ai tanti musei e lussuosi hotels. Nel centro, poi, abbondano eleganti strade dove si trovano bei negozi e fornitissime gioiellerie dalle quali Diabolik è inevitabilmente attirato. Clerville è dotata di una importante rete viaria con un’autostrada e tantissime strade statali e provinciali, dove spesso hanno luogo gli sfortunati inseguimenti di Ginko ai due criminali. Naturalmente nella città del Re del Terrore non possono mancare né il tribunale né il carcere, attrezzato con la ghigliottina che in pratica dovrebbe servire per lui solo. Un altro particolare da non trascurare è la rete fognaria di cui spesso Diabolik si serve per fare un colpo o per fuggire.

Altre città compaiono di volta in volta sulla carta geografica dello Stato di Clerville per mere esigenze di sceneggiatura, a seconda che l’azione debba svolgersi sulla costa, su un lago o ancora su montagne attraversate da strade tortuose.

Ovunque siano, le vie percorse da Diabolik hanno sempre e comunque nomi di una banalità sconcertante: Viale dei Platani (il lunghissimo viale in cui si trovano per lo meno una decina di rifugi di Diabolik, oltre a banche, gioiellerie e di tutto un po’), Via dei Pioppi, Via dei Tigli, Via dei Gelsomini, ecc….

 

 

GHENF

 

Le prime avventure di Diabolik hanno come sfondo la città di Marsiglia, poi mentre si andava meglio delineandola fisionomia e il carattere dei protagonisti, anche la l’ambientazione geografica è stata ridefinita. Ecco allora apparire una geografia immaginaria, ma che di irreale ha soltanto i nomi.

Esiste lo Stato con la sua capitale, esiste una zona montuosa ed esistono le città di mare. Fra quest’ultime la più importante è Ghenf: anche se percentulamente Ghenf, compare meno spesso nelle storie di Diabolik, rispetto a Clerville, si tratta di un’altra città altrettanto importante: Ghenf, una città portuale (simile in molti particolari a Genova o Marsiglia) apparentemente tranquilla, sede di eleganti ville e lussuosi locali alla moda. Questo potrebbe farci supporre che si tratti del tipico luogo di villeggiatura del gran mondo, dove ci sono numerose gioiellerie, non manca il casinò e la popolazione raddoppia nei mesi estivi. Invece sotto l’apparente tranquillità, Ghenf cela tutti i segreti del crimine organizzato, traffici illegali sui quali prospera la malavita. Con l’apparire di una geografia immaginaria ecco che Marsiglia si trasformò in  Ghenf: una città con i suoi bassifondi (dove le prime storie di Diabolik erano ambientate), dove si riunivano ladruncoli e falsari di cui Diabolik spesso si serviva.

Ghenf, teatro di storie in ogni modo legate alla malavita, dove si spaccia droga, dove ci sono le prostitute con tanto di alberghetti e locali equivoci.  

Nonostante che col passare degli anni abbia perso in parte l’importanza che aveva nei primi numeri, la malavita ha mantenuto un ruolo di primo piano all’interno del mondo di Diabolik, cambiando però aspetto, diventando un personaggio a se.

La malavita diventa organizzata: trafficanti di droga, giro di prostituzione, bische clandestine, ma anche questa “nuova” malavita si adatta perfettamente con Ghenf.  Una malavita che gravita anche,  attorno  a locali più esclusivi e più raffinati, dei malandati bar del porto (frequentati da sensuali ragazze destinate a diventare le donne del capo). Locali talmente esclusivi che anche Diabolik ed Eva amano frequentare per le lore serante romantiche (nel corso delle quali scoprono interessanti traffici miliardari).   A Ghenf non poteva mancare un carcere, naturalmente   attrezzato per le esecuzioni capitali (in pratica per Diabolik), anche se a dire il vero ogni volta che Diabolik viene catturato si cerca di trasferirlo nel carcere (o meglio…. in uno dei tanti) di Clerville. Nell’albo n. 221 “La vittoria di Ginko”, Diabolik viene arrestato e Ginko per paura che qualcuno riesca a farlo fuggire durante il trasferimento a Clerville, decide di giustiziare il criminale nel carcere di Ghenf. La ghigliottina era però rimasta “inoperosa” per chissà quanto tempo, al punto che fu necessaria una revisione a a tutte le assi di legno del palco, revisione poi effettuata magistralmente da Eva (con trucco per la fuga, incorporato).

Curiosità:

Ghenf compare per la prima volta nell’albo n. 29, a pag 22 seconda vignetta, si vede il porto di Ghenf (precedentemente viene citata la capitaneria di Ghenf a pag 20).