I disegnatori degli anni '60
Il Diabolik del primo periodo aveva il suo punto debole proprio nei disegni. I primi due albi furono affidati a due disegnatori dilettanti, al punto che, pochi anni dopo, quando ci fu la necessità di ristampare i primi episodi, questi due albi furono fatti ridisegnare. Angela Giussani, non disponendo dei soldi necessari per permettersi i migliori disegnatori, affidò il primo numero a Zarcone , mentre per il secondo si avvalse dell’aiuto di una sua amica, la signora Giacobini. I due disegnatori nonostante le precise indicazioni, di Angela Giussani, non riuscirono a conferire al personaggio una identità grafica ben precisa.
Il terzo e quarto numero furono disegnati da Marchesi, un disegnatore che stava già collaborando con l’Astorina e che in seguito avrebbe disegnato anche i numeri 7, 8 e 9. Il numero 5 fu affidato a Virgilio Muzzi (già disegnatore di Tex) mentre il numero 6 fu realizzato da Erminio Ardigò, tutti bravi autori ma privi di originalità. Finalmente con il nr. 10 ci fu l’avvento di Facciolo e con lui fu colmata la grave lacuna dei disegni non all’altezza del fumetto. Facciolo diventò presto colonna portante di Diabolik arrivando a disegnare 100 albi tra i primi 150 pubblicati. In un primo momento realizzò completamente da solo gli albi, realizzando matite e chine, poi fu affiancato da altri disegnatori fra i quali ricordiamo Coretti, Bonato, Dell’Acqua, Jeva, Kara. Fu soprattutto la coppia Coretti-Facciolo ad assicurare alla pubblicazione una pregevole continuità visiva. Le sorelle dovettero rinunciare, solo dopo 33 episodi, alla collaborazione di un disegnatore molto bravo come Armando Bonato perché tendeva a conferire ad Eva una carica sensuale considerata troppo eccessiva. Anche se nel ripasso a china Facciolo s’impegnava molto ad addolcire il disegno il risultato era troppo diverso da quello che volevano le Giussani.
Un’ulteriore svolta si ebbe proprio alla fine degli anni sessanta quando le storie vennero affidate a Sergio Zaniboni che riuscì a snellire e sintetizzare i disegni. Con Zaniboni, Diabolik diventa più moderno e più vicino ai nostri tempi. Fino a quel momento i disegni risentivano del clima dei suoi vecchi antenati, Fantomas , Rocambole e Arsenio Lupin, ispiratori delle autrici di Diabolik al momento in cui idearono Diabolik.
All’inizio Zaniboni ricevette indicazioni precise su come doveva venire rappresentato, poi quando Diabolik visse la sua evoluzione, nel corso degli anni settanta, ci fu di pari passo un cambiamento grafico concordato con Angela e Luciana e col passare del tempo Diabolik ha assunto espressioni sempre meno accigliate.