Il passato di Diabolik
Appunti di quanto successo quando Eva non c'era
Chiaccherando con Mario
Ciao Mario,
ti invio il riassunto delle notizie che ho messo insieme dal periodo in cui Diabolik ha incontrato per la prima volta Ginko, fino a ciò che viene scritto nella prima avventura ³Il re
del terrore².
Purtroppo ho scritto molto ma di cose nuove c¹è davvero ben poco.
Ho diviso in tre diversi paragrafi il mio riassunto:
1° Ciò che viene detto ne ³Il re del terrore² e aggiunto nel ³Remake²
2° Il primo incontro fra Diabolik e Ginko (tutte le diverse versioni di
questo incontro)e successivo primo arresto di Diabolik con fuga da Asen.
3° Gli unici due albi (uno certo, l¹altro in dubbio) in cui vengono descritti
fatti avvenuti precedentemente al primo incontro fra Diabolik ed Eva.
³Il re del Terrore² e ³Il re del terrore: il remake²
Nelle pagine della prima avventura, attraverso i dialoghi degli invitati ad
una festa comprendiamo che le imprese di Diabolik siano già note da tempo.
In questi dialoghi misti al tempo stesso di terrore e ammirazione viene
rivelato al lettore che :
-Diabolik viene paragonato all¹incarnazione del demonio.
- si dice che sia l¹unico responsabile dei molti, troppi delitti che
insanguinano la città
- che sappia parlare 10 lingue
-conosca un arte segreta per trasformarsi
-sia un uomo molto galante ed i suoi occhi d¹acciaio affascinano le donne
Viene accennato un primo arresto di Diabolik con rocambolesca fuga dal carcere
di Asen e da questo ha ricavato notorietà anche il poliziotto che l¹ha arrestato : l¹ispettore Ginko
Nel REMAKE vengono aggiunti questi dettagli:
Vengono aggiunti dei particolari sul primo arresto e sulla fuga dal carcere di Asen, ci si chi chiede Come puo¹ aver fatto a fuggire dal carcere, poichè dopo aver ucciso
un secondino Diabolik ha preso i Suoi vestiti ed è uscito al suo posto, pue essendo conosciutissimo dai guardiani, che sono sicuri di non averlo visto.
Non può essersi nascost all¹interno di un veicolo perché sono stati controllati tutti, non puo¹ aver scavalcato gli altissimi muri di recinzione.
E¹ sparito, ha il potere di smaterializzarsi?
Con questi dialoghi viene fatto capire che ancora non si conosce il segreto delle maschere!!
Si aggiungono alcuni particolari dei crimini commessi da Diabolik:
- ha distrutto una banda di narcotrafficanti per per impadronirsi del loro bottino - ha svaligiato i più importanti musei d¹oriente
- ha fatto esplodere un aereo in volo per eliminare un avversario
Ginko sostiene che nel mondo della malavita internazionale si sussurra dell¹esistenza di un essere chiamato Diabolik, che colpisce implacabile e silenzioso e poi scompare nella notte
senza lasciare traccia.
I pochi che l¹anno visto sono stati uccisi, pertanto nessuno conosce il suo volto.
Sempre nelle pagine del Remake non viene dato per certo il fatto che l¹uomo arrestato e fuggito da Asen sia Diabolik, anche se ciò è probabile.
Il Primo incontro fra Ginko e Diabolik
Diabolik e Ginko: Tempesta di Ricordi
In questo speciale estivo del 2000, si apprende che molti anni, sulla scena internazionale era comparso un personaggio solitario che metteva a segno dei colpi
con un¹ audacia e crudeltà senza uguali. Nel mondo della malavita era chiamato Diabolik. I criminali erano terrorizzati e nessuno l¹aveva mai visto in volto. Si diceva che
potesse apparire e somparire nel nulla (praticamente
si fa capire al lettore che non si conosceva l¹esistenza delle maschere, ma di Diabolik si conosceva solo il suo sguardo gelido). Durante
un¹operazione internazionale ginko fa il suo primo incontro con Diabolik.
Dal racconto di Ginko:
³Riuscii ad incrociare il suo sgardo,. Era come me l¹avevano descritto:due gelidi occhi d¹acciaio. Forse fu proprio in quel momento che scattò la nostra grande sfida.
Io giurai a me stesso di catturarlo².
Dal racconto di Diabolik:
La prima volta che ci trovammo faccia a faccia, mi fissò con determinazione, in quell¹attimo capii che me lo sarei sempre trovato contro. Ginko sarebbe diventato il
mio più acerimo nemico².
Da qui inizia la caccia di Diabolik alla collezione dei sette pugnali,
venduti all¹antiquario di Clerville Stefano Garian. Questo evento farà si che Diabolik lasci l¹oriente e lo porterà a Clerville.
Poi dopo il tentativo di furto all¹interno del palazzo dei marmi di Clerville, ci sarà il suo primo arresto con la successiva fuga dal carcere di
Asen
Le differenti versioni del primo incontro fra Diabolik e Ginko.
La versione apparsa sullo speciale estivo, possiamo definirla quella ufficiale del primo incontro tra Diabolik e Ginko, ma precedentemente erano state date altre
versioni su questo incontro:
Nell¹ episodio ³Il re del terrore², si accenna ad un arresto di Diabolik e ad una sua successiva fuga dal penitenziario di Asen, senza però dare ulteriori spiegazioni
al lettore.
Nel libro ³Diabolik² ed. Aster-Dardo del 1974, da tutti conosciuto come ³Il librone rosso² per la prima volta si tornò a parlare dell¹argomento. Il libro ristampa
sette avventure di Diabolik, nelle pagine iniziali compaiono una serie di lettere e di ³rapporti² redatti dall¹ispettore Ginko, che servono a svelare al lettore
alcuni dettagli del ³primo² Diabolik oltre a tappare
alcune falle narrative presenti nella prima avventura. Al lettore vengono resi noti il primo incontro tra Diabolik e Ginko e la prima cattura di Diabolik,
con successiva fuga dal penitenziario di Asen.
Ginko racconta come una sera, appena rientrato a casa, si sentì mancare le forze, rendendosi poi conto di esser stato narcotizzato. Prima di perdere completamente conoscenza
l¹ispettore fece in tempo a vedere che, davanti a se,
aveva un individuo completamente vestito in calzamaglia nera, il quale maneggiava una maschera che gli permise di trasformarsi in un altro se stesso in pochi istanti.
Al suo risveglio l¹ispettore apprese che ³Ginko² si era regolarmente presentato in ufficio e aveva sbrigato le pratiche esattamente come, il vero ispettore avrebbe
potuto fare. In questo modo Diabolik aveva
voluto lanciare la sua sfida a Ginko. Frugando nella sua scrivania infatti Ginko trovò un biglietto che diceva: ³la partita è iniziata, Ginko, uno di noi due dovrà
perdere, il mio nome è Diabolik².
Ginko prosegue il racconto spiegando come tempo dopo sia riuscito a catturare Diabolik, dopo avegli teso una trappola. La prigionia di Diabolik però fu brevissima, infatti la sera stessa
dell¹arresto il criminale riuscì ad evadere dal carcere di Asen, dopo aver corroso le sbarre ed aver ucciso due secondini.
Nella cella era rimasta solo la sua maschera ed i contenitori dell¹acido e del gas usati per fuggire. Il volto che Ginko aveva creduto essere, quello di Diabolik era
soltanto un suo travestimento. La stessa versione del primo incontro fra Ginko e Diabolik, fu riproposta anche all¹interno dell¹avventura in formato strisce ³L¹ombra
della ghigliottina², pubblicata sul quotidiano ³Il Corriere d¹informazione² nel 1975 (e successivamente ristampata su altri quotidiani e su
varie pubblicazioni, la più recente delle quali è stata realizzata nel 2004 dal Diabolik Club con il titolo ³Le strisce di Diabolik²).
Questa versione è contraddittoria con quanto apparso su ³Il re del terrore², perché viene affermato che Ginko scopre l¹esistenza delle maschere, in un periodo antecedente al primo
numero della serie.
Infatti Ginko avrebbe visto per la prima volta una maschera (del suo volto) mano a Diabolik, durante il loro primo incontro e poi successivamente un¹altra maschera sarebbe stata
ritrovata dopo la fuga da Asen. Invece come sappiamo Ginko verrà a conoscenza della scoperta di Diabolik solo dopo essere entrato
in un suo rifugio durante la prima avventura.
Inoltre viene da chiedersi, come mai se Ginko già conosceva l¹esistenza delle maschere e la possibilità di Diabolik a sostituirsi un'altra persona, al momento del
suo primo arresto, prima di rinchiuderlo nel carcere di Asen, non gli avesse controllato il volto.
Forse per queste contraddizioni, nel luglio del 2000 con la pubblicazione del quarto numero della collana ³Il grande Diabolik² (Diabolik e Ginko: tempesta di ricordi), Alfredo
Castelli in un lungo flashback, espone in maniera diversa gli avvenimenti che precedono quelli del numero 1, ponendo alcune premesse riprese poi nel remake de ³Il re del
terrore². Il grande Alfredo nel remake tenta una timida ³errata corrige², spiegando come vanno modificate le strisce apparse sul ³Corriere d¹informazione² e di fatto corregendo
la striscia, modificando la frase ³Il mio primo incontro con Diabolik² (striscia modificata a apg 152-153 del remake). Molti anni più tardi, precisamente nel numero 4 de
³Il grande Diabolik², Castelli tratta nuovamente il primo incontro avvenuto tra Diabolik e Ginko e cerca di risolvere l¹enigma del penitenziario di Asen.
Il racconto parte dal momento in cui sulla scena del crimine compare un personaggio solitario con un¹audacia e una crudeltà senza uguali. Nessuno conosceva il suo volto
e su lui correvano incredibili leggende: si diceva che potesse apparire e scomparire nel nulla, nel mondo della malavita era chiamato ³Diabolik².
Durante un¹importante operazione di droga, in una città dell¹oriente, Ginko ebbe il suo breve primo incontro con Diabolik,ebbe modo di incrociare lo sguardo con i due
gelidi occhi di ghiaccio di colui che sarebbe diventato il suo acerrimo nemico.Un incontro durato solo pochi attimi, visto che Diabolik riuscì a fuggire in un batter d¹occhio.
Diabolik aveva interferito nelle indagini di Ginko ed era riuscito ad impadronirsi del bottino di una banda di trafficanti di droga, a capo della quale c¹era Rodolfo Marten, un
rispettabile antiquario di Clerville. Marten aveva da poco acquistato una preziosissima collezione di sette pugnali tempestati di pietre preziose, alla quale Diabolik
era molto interessato. Il criminale aveva tentato di impossessarsi dei pugnali, ma non c¹era riuscito perché nel frattempo Marten li aveva venduti a Stefano Garian. Quando la
collezione di pugnali venne esposta in un museo di Clerville Ginko intuì subito che Diabolik avrebbe tentato il colpo, si diresse al museo e dopo un lungo inseguimento riuscì a
catturarlo. Ginko era convinto di esser riuscito finalmente ad aver visto il volto del suo nemico, ma non poteva immaginare che esso fosse coperto da una maschera. Nessuno
allora conosceva l¹esistenza delle maschere! Il criminale fu portato nel carcere di Asen e rinchiuso in una cella di massima sicurezza, ma appena fu fatto uscire
dalla cella per essere sottoposto ad un interrogatorio riuscì a fuggire dopo aver ucciso i due secondini. Non volendo svelare il suo segreto e quindi non potendo applicare la
sua maschera al volto, di uno dei due secondini, Diabolik si cambiò gli abiti con uno di loro e distrusse i lineamenti di questo incendiandogli la maschera sul volto. Le
altre guardie successivamente credettero di trovare un secondino ucciso e un detenuto col volto bruciato, mentre Diabolik si era allontanato col suo vero volto che nessuno aveva
mai visto. Ginko li per lì non riuscì a ricostruire l¹accaduto però aveva capito che quanto si diceva su Diabolik era vero: poteva sparire e riapparire. Solo alcuni mesi
più tardi tutto sarebbe diventato più chiaro, quando Ginko, dopo aver individuato un rifugio di Diabolik (nel corso de ³Il re del terrore²), scoprì l¹esistenza delle maschere. In quel
momento comprese il modo in cui Diabolik riusciva a comparire e scomparire nel nulla.
Ho chiesto ulteriori chiarimenti a Castelli, e lui mi ha gentilmente fornito una gustosa ed inedita versione:
Tutto vero. Confesso che mi ero dimenticato dell'articolo del "librone rosso", e ricordavo solo la contraddizione delle strisce. Come ho scritto nella > postfazione del remake, la
mysteriosissima vicenda "del penitenziario di Asen"
> costituiva un mio pallino fin da quando avevo cominciato a leggere"Diabolik", sicché già allora avevo trovato una prima spiegazione di quanto era accaduto. Spiegazione che però -
come ho scoperto accorto molti anni dopo - non
funzionava narrativamente.
> Nel remake ho tentato una timida errata corrige, spiegando come va "corretta" la striscia incriminata: si trova a pag. 152-153.
Come giustificare questa doppia spiegazione? La cosa più semplice è: "il narratore si è sbagliato". Accade anche con episodi storici "veri": una versione errata (per
mancanza di informazioni, o per qualche altro motivo) viene successivamente corretta. Forse Ginko ha scritto un sintetico resoconto
della vicenda e ne ha affidato la verbalizzazione a un poliziotto, il quale ha fatto confusione di tempi e di luoghi (ed è stato poi è stato trasferito a Perdas de Fogu).
Oppure le cose possono essere andate come nella vicenda che segue, che non è stata mai raccontata e che si colloca temporalmente subito dopo quella delle strisce
incriminate.
Chatò, un pericoloso criminale di Clerville a cui Ginko ha già creato parecchi guai, ha trovato il modo di vendicarsi e liberarsi dell'ispettore inducendo in lui - tramite un
elaborato condizionamento post-ipnotico - una serie di falsi ricordi, di rimorsi per colpe che non ha commesso e via
dicendo. Il fine è quello di confondergli le idee fino a portarlo sull'orlo della nevrosi e renderlo sempre meno attendibile presso i suoi superiori; seguirà il crollo e
l'umiliazione pubblica. In effetti, ormai in piena paranoia, Ginko viene invitato a "prendersi un po' di vacanza" e a riconsegnare il distintivo fino a nuovo ordine. Il suo fedele
sergente continua tuttavia a fidarsi di lui e lo induce a indagare su se stesso e le sue presunte colpe. A un certo momento Ginko si rende conto di avere "ricordi non suoi" (il
primo dubbio gli viene proprio quando racconta del suo primo incontro con Diabolik al sergente, e questi gli dimostra che le cose non
possono essere andate così).
Alla fine Ginko riesce a scoprire il complotto, a "decondizionarsi" e ad arrestare il perfido Chatò. Solo più tardi Ginko scopre che il sergente è stato prigioniero per una settimana
in un rifugio di Diabolik. Era stato proprio quest'ultimo, opportunamente
travestito, ad aiutarlo a ricordare. Diabolik aveva infatti preparato un piano per impadronirsi del bottino di Chatò che imponeva assolutamente l'arresto di quest'ultimo da
parte di Ginko (inutile, in questa sede, spiegarne in dettaglio il meccanismo). E, al solito, quando Ginko se ne rende conto, è
troppo tardi; Diabolik riesce a sfuggirgli per un pelo.
Eva sospetta che Diabolik abbia aiutato Ginko anche perchè lo rispetta come avversario, e se deve sconfiggerlo, lo vuole fare alla pari.
A presto e grazie dell'attenzione
Alfredo Castelli
Albi della serie regolare.
Negli albi speciali è abbastanza frequente trovare una rievocazione di episodi importanti del passato dei vari personaggi. Questo non succede invece con
altrettanta frequenza nella serie regolare. A parte l¹ormai famoso Diabolik
> chi sei? (il primo albo in cui si racconta qualcosa di veramente importante),
> Ricordo del passato ( riproposto il primo incontro fra Diabolik ed Eva), e
> Ricordo d¹Altea ( riproposto il primo incontro fra Ginko e Altea), nelle
> alte 700 e più storie, praticamente non viene mai rivelato alcun episodio
> inedito del primo Diabolik. Fa eccezione Settecento gocce di sangue, il
> settecentesimo episodio, in cui vengono rivelati alcuni retroscena del primo
> numero di Diabolik. Mai però sono state pubblicate delle storie nelle quali
> vengono rivelati episodi accaduti nel periodo antecedente al IL RE DEL
> TERRORE, ovvero il periodo di insediamento di Diabolik a Clerville, quando
> nessuno ancora sa chi sia e addirittura c¹ è, chi non crede alla sua
> esistenza.
>
> SOLO in due albi viene accennato a episodi accaduti prima del primo incontro
> fra Eva e Diabolik (in uno siamo certi che sia accaduto prima, l¹altro è in
> dubbio), ma in entrambi casi si tratta di particolari che servivano solo alla
> narrazione del quel soggetto.
> Questi due unici albi sono
> ³Le ombre del passato² e ³Il seme del dubbio²
>
>
> Anno XIII- n. 21 LE OMBRE DEL PASSATO
> Trama:
> Ginko accorre in seguito a una telefonata proveniente dal castello del conte
> Fersen in cui Gilberto, il nipote del conte, denuncia la morte dello zio e la
> responsabilità di DK. La notizia fa infuriare DK che è estraneo alla vicenda e
> lo getta in un profondo stato di angoscia di cui Eva non si dà ragione
> mostrando oltretutto il suo compagno una totale reticenza a parlare del fatto.
> Eva, con la scusa di una passeggiata, porta DK proprio al castello dei Fersen
> e qui DK si confida raccontando che molti anni prima di conoscerla aveva
> tentato di rubare il diamante blu di proprietà del conte passando attraverso
> un passaggio segreto che era stato il letto di un fiume sotterraneo. DK era
> stato però scoperto e ferito dal conte e inavvertitamente aveva lanciato il
> pugnale contro un¹ombra improvvisamente apparsa. A causa di questo aveva perso
> la vita una bambina, la figlia di Fersen, e DK sconvolto si era dato alla fuga
> inseguito dalle maledizioni del conte che per ucciderlo aveva azionato il
> congegno per aprire la chiusa facendo così invadere dalle acque il passaggio
> sotterraneo. DK si era risvegliato l¹indomani sulle sponde del torrente,
> miracolosamente sfuggito all¹annegamento ma totalmente deprivato della memoria
> di quegli ultimi avvenimenti a causa del forte shock. Memoria che DK
> riacquista solo ora ripercorrendo quel passaggio e rivivendo gli stessi attimi
> di panico in quanto Gilberto accortosi della sua presenza prima gli spara e
> poi apre la chiusa provocando l¹inondazione del passaggio sotterraneo. DK
> viene salvato da Eva che narcotizza Gilberto e fa defluire le acque
> consentendogli di salvarsi.
>
> Commento:
>
>
> Nell'albo 275 "Le ombre del passato" si apprende che Diabolik prima ancora di
> conoscere Eva, aveva tentato di rubare dei diamanti al castello Fersen.
> Durante il colpo il criminale aveva ucciso una bambina. Leggendo quella storia
> si deduce che in quel periodo lui era già conosciuto infatti quando dopo il
> terribile omicidio cerca di fuggire dal castello, il Conte Fersen lo segue
> minacciandolo e lo chiama per nome. Il conte lo chiama proprio "Diabolik"
> quindi sa benissimo chi è il criminale in tuta nera che si è introdotto nel
> suo castello. Alla fine dell'episodio apprendiamo che dopo la morte della
> bambina il conte si sente in colpa del fatto che Ginko gli avesse detto di
> non tenere i diamanti in casa.
> Ricapitolando:
> - in questo periodo precedente all'incontro con Eva, Diabolik agiva già a
> Clerville.
> -Diabolik era già conosciuto (infatti il conte lo riconosce)
> -Ginko sconsiglia al conte Fersen di tenere in casa i preziosi diamanti
> perchè forse teme un colpo di Diabolik
>
>
>
>
>
>
> XXXIX-4 IL SEME DEL DUBBIO Trama
> Trama:
> In un rifugio di Diabolik vengono ritrovati cementati sotto il pavimento
> della cantina, dei resti umani, che vengono identificati da Ginko come quelli
> di Paolo Banner e della sua giovane figlia Laura scomparsi parecchi anni fa e
> pugnalati con una lama.. Paolo Banner era un agente di borsa fuggito con i
> soldi dei suoi clienti.
> Ginko dichiara alla stampa che a uccidere lui e la bambina è stato Diabolik,
> ma non ci crede: è solo un espediente per insinuare il dubbio in Eva e
> seminare di-scordia tra lei e Diabolik. Eva in effetti chiede a Diabolik
> spiegazioni, lui non gliele dà, lei minaccia di andarsene.
> Diabolik riesce a scoprire il vero colpevole: Ettore il fratello di Paolo che
> uccide dopo essersi fatto rilasciare una confessione registrata in cui
> racconta di aver ucciso fratello e nipote perché, Paolo aveva scoperto che lo
> aveva truffato.. Una volta in salvo, Eva si scusa con Diabolik dei propri
> sospetti e, per dimostrare che si fida completamente di lui, butta via la
> registrazione della confessione, senza nemmeno ascoltarla.
> Commenti:
> In questo albo viene rivelato che Diabolik ha acquistato un rifugio, molti
> anni prima (prima dell¹incontro con Eva? Sembrerebbe di si, anche se non
> specificato chiaramente), ma che a Diabolik quel rifugio non è mai piaciuto e
> pertanto non lo ha mai usato.
> Naturalmente si tratta di particolari che servono solo alla narrazione del
> soggetto, infatti si vuol indurre il lettore a pensare che Diabolik abbia
> tenuto lontano Eva dal rifugio, perché sotto di esso, parecchi anni fa, vi
> avesse seppellito i due cadaveri.
> Volendo far credere, che i due omicidi di Diabolik (padre e giovane figlia)
> siano stati commessi prima dell¹incontro tra Diabolik ed Eva secondo me si
> crea un¹ incongruenza, infatti la storia prosegue svelando che e Paolo è
> stato ucciso dal fratello dopo che, ha scoperto di essere stato raggirato da
> quest¹ultimo, il fratello di Paolo infatti ha venduto le azioni intestate a
> suo fratello e ha intascato i soldi.
> Questo tipo di truffa telematica non era possibile ³parecchi anni fa²,
> certamente non negli anni precedenti all¹incontro fra Eva e Diabolik.
> Tu cosa ne pensi?
>
>
> Per quanto ho scritto ho consultato i seguenti albi:
>
> Il re del terrore n. 1 del 1962 ( e versione del 1964)
> Il re del terrore: il remake speciale aprile 2004
> Diabolik e Ginko: Tempesta di Ricordi speciale luglio 2000
> Strisce apparse sul Corriere d¹informazione
> Dossier Diabolik Librone rosso Aster-Dardo 1974
> Settecento gocce di sangue 1 giugno 2005
> Ombre del passato n. 275
> Il seme del dubbio aprile 2000
>
> Per il momento e tutto ciò che mi è venuto in mente, se ti venissero i mente
> altri albi o speciali,
> non esitare a segnalarmeli che provvederò a rileggermeli.
> A presto Andrea
Anno XIII- n. 21 LE OMBRE DEL PASSATO
Ginko accorre in seguito a una telefonata proveniente dal castello del conte Fersen in cui Gilberto, il nipote del conte, denuncia la morte dello zio e la responsabilità di DK. La notizia fa infuriare DK che è estraneo alla vicenda e lo getta in un profondo stato di angoscia di cui Eva non si dà ragione mostrando oltretutto il suo compagno una totale reticenza a parlare del fatto. Eva, con la scusa di una passeggiata, porta DK proprio al castello dei Fersen e qui DK si confida raccontando che molti anni prima di conoscerla aveva tentato di rubare il diamante blu di proprietà del conte passando attraverso un passaggio segreto che era stato il letto di un fiume sotterraneo. DK era stato però scoperto e ferito dal conte e inavvertitamente aveva lanciato il pugnale contro un’ombra improvvisamente apparsa. A causa di questo aveva perso la vita una bambina, la figlia di Fersen, e DK sconvolto si era dato alla fuga inseguito dalle maledizioni del conte che per ucciderlo aveva azionato il congegno per aprire la chiusa facendo così invadere dalle acque il passaggio sotterraneo. DK si era risvegliato l’indomani sulle sponde del torrente, miracolosamente sfuggito all’annegamento ma totalmente deprivato della memoria di quegli ultimi avvenimenti a causa del forte shock. Memoria che DK riacquista solo ora ripercorrendo quel passaggio e rivivendo gli stessi attimi di panico in quanto Gilberto accortosi della sua presenza prima gli spara e poi apre la chiusa provocando l’inondazione del passaggio sotterraneo. DK viene salvato da Eva che narcotizza Gilberto e fa defluire le acque consentendogli di salvarsi.
Nell'albo 275 "Le ombre del passato" si apprende che Diabolik prima ancora di conoscere Eva, aveva tentato di rubare dei diamanti al castello Fersen. Durante il colpo il criminale aveva ucciso una bambina. Leggendo quella storia si deduce che in quel periodo lui era già conosciuto infatti quando dopo il terribile omicidio cerca di fuggire dal castello, il Conte Fersen lo segue minacciandolo e lo chiama per nome. Il conte lo chiama proprio "Diabolik" quindi sa benissimo chi è il criminale in tuta nera che si è introdotto nel suo castello. Alla fine dell'episodio apprendiamo che dopo la morte della bambina il conte si sente in colpa del fatto che Ginko gli avesse detto di non tenere i diamanti in casa.
Ricapitolando:
- in un periodo precedente all'incontro con Eva, Diabolik agiva già a Clerville.
-Diabolik era già conosciuto (infatti il conte lo riconosce)
-Ginko sconsiglia al conte Fersen di tenere in casa i preziosi diamanti perchè forse teme un colpo di Diabolik
XXXIX-4 IL SEME DEL DUBBIO Trama
In un rifugio di Diabolik vengono ritrovati cementati sotto il pavimento della cantina, dei resti umani, che vengono identificati da Ginko come quelli di Paolo Banner e della sua giovane figlia
Laura scomparsi parecchi anni fa e pugnalati con una lama.. Paolo Banner era un agente di borsa fuggito con i soldi dei suoi clienti.
Ginko dichiara alla stampa che a uccidere lui e la bambina è stato Diabolik, ma non ci crede: è solo un espediente per insinuare il dubbio in Eva e seminare di-scordia tra lei e Diabolik. Eva in
effetti chiede a Diabolik spiegazioni, lui non gliele dà, lei minaccia di andarsene.
Diabolik riesce a scoprire il vero colpevole: Ettore il fratello di Paolo che uccide dopo essersi fatto rilasciare una confessione registrata in cui racconta di aver ucciso fratello e nipote
perché, Paolo aveva scoperto che lo aveva truffato.. Una volta in salvo, Eva si scusa con Diabolik dei propri sospetti e, per dimostrare che si fida completamente di lui, butta via la
registrazione della confessione, senza nemmeno ascoltarla.
In questo albo viene rivelato che Diabolik ha acquistato un rifugio, molti anni prima (prima dell’incontro con Eva? Viene fatto intendere ciò anche se non specificato chiaramente), ma che a Diabolik quel rifugio non è mai piaciuto e pertanto non lo ha mai usato.
Naturalmente si tratta di particolari che servono solo alla narrazione del soggetto, infatti si vuol indurre il lettore a pensare che Diabolik abbia tenuto lontano Eva dal rifugio, perché sotto di esso, parecchi anni fa, vi avesse seppellito i due cadaveri.
Volendo far credere, che i due omicidi di Diabolik (padre e giovane figlia) siano stati commessi prima dell’incontro tra Diabolik ed Eva secondo me si crea un’ incongruenza, infatti la storia prosegue svelando che e Paolo è stato ucciso dal fratello dopo aver scoperto che quest’ultimo l’aveva raggirato entrando nel suo computer, vendendo le azioni intestate a suo nome e intascando i soldi.
Questo tipo di truffa telematica non era possibile “parecchi anni fa”, o meglio negli anni precedenti all’incontro fra Eva e Diabolik.